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Storia e tradizioni del borgo - Ferrandina

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Dalle origini a oggi
🏺 Dalle origini a oggi – La storia di Ferrandina (MT)

1. Prima di Ferrandina: l’antica Obelanon
Prima ancora che il borgo esistesse, nella zona c’era un insediamento molto più antico, noto come Obelanon.
Era un centro lucano con fortificazioni, attivo tra l’età ellenistica e quella romana.
Il territorio era già allora pieno di ulivi — sì, la tradizione olearia qui parte da molto lontano.



2. Il Medioevo: nasce Ferrandina (1400–1500)

La Ferrandina “moderna” arriva nel 1494, quando Federico d’Aragona, re di Napoli, decise di fondare un nuovo centro abitato sul colle.
Perché il nome Ferrandina?
👉 In onore di Ferrandino d’Aragona, ovvero Ferdinando II, figlio di Federico.
Un omaggio dinastico che ha lasciato il segno.
Da lì in poi, il borgo si struttura con:
  • case bianche in fila lungo le stradine in pendenza,
  • una Chiesa Madre monumentale (che diventerà il simbolo del paese),
  • monasteri e palazzi che mostrano l’influenza aragonese e poi spagnola.



3. Dal Cinquecento al Settecento: crescita lenta ma solida

In quei secoli Ferrandina si sviluppa come centro agricolo fortissimo, specializzato in:
  • olivicoltura (la famosa oliva Majatica),
  • grano,
  • allevamento.
È un borgo ordinato, compatto, orgoglioso, con una vita religiosa intensa:
si costruiscono conventi, chiese, confraternite.
La Chiesa Madre prende la forma imponente che ha ancora oggi.



4. Ottocento: ribellioni e identità

Durante l’Unità d’Italia, Ferrandina non sta a guardare.
Ci sono movimenti popolari, scontri politici e un certo fermento: la Basilicata in quegli anni è un laboratorio ribelle, e Ferrandina partecipa con carattere.
Nel frattempo l’economia rimane legata alla terra, ma con una struttura sempre più moderna. La coltivazione dell’olivo resta centrale: si sviluppano frantoi, forni, tradizioni che oggi chi visita nota ovunque.



5. Novecento: emigrazione, resilienza e ricostruzione

Come il resto del Sud, anche Ferrandina vive:
  • l’emigrazione verso Nord ed estero,
  • il lento processo di industrializzazione,
  • il boom edilizio leggero degli anni ‘60–’80.
Eppure il centro storico rimane quasi intatto: case bianche, vicoli stretti, urbanistica medievale rimasta lì, senza essere travolta dal cemento.



6. Oggi: un borgo autentico, non turistificato

Negli ultimi anni Ferrandina sta rinascendo piano piano, puntando su:
  • il valore del borgo storico, ancora puro e poco turistico;
  • Majatica, un prodotto identitario che molti stanno finalmente scoprendo;
  • gli eventi culturali (come Estarte) che animano il centro;
  • la posizione strategica vicino a Matera, Metaponto e alla Basentana.
È uno di quei paesi che non si è venduto al turismo “usa e getta”.
Ti dà ancora la sensazione di autenticità: botteghe vere, persone che parlano fuori dall’uscio, panorami che sembrano dipinti.



🎯 In breve: cosa racconta la storia di Ferrandina

                             

  • Un’origine antica legata ai Lucani.
  • Una fondazione nobile con gli Aragonesi.
  • Una crescita lenta ma coerente grazie all’olivicoltura.
  • Un’identità forte, difesa sempre.
  • Un presente tranquillo ma pieno di potenziale.
Luoghi simbolo di Ferrandina
Galleria fotografica
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